lunedì 27 febbraio 2012

Che faccia da "Torta allo Yogurt" che hai!

In questo periodo sono davvero molto stanca. Durante la settimana tengo dei ritmi a dir poco sostenuti, anche una capatina al supermercato deve essere correttamente pianificata, e il fine settimana ho quasi sempre la valigia in mano (sono una pendolare dell'amore). Se si aggiunge poi una situazione lavorativa diciamo... problematica, il gioco è fatto: arrivo alla sera distrutta. Il mio "stato" dev'essere molto evidente, dal momento che, ultimamente, mi sento spesso ripetere: "Si vede proprio che sei stanca, che faccia sbattuta che hai!". Tutto ciò vanifica gli sforzi che faccio per sollevare da terra la mia autostima, ormai quasi completamente distrutta dall'immagine che vedo nello specchio ogni mattina e, ancor peggio, ogni sera. Quando mi guardo mi sembra di essere catapultata in un messaggio pubblicitario: colorito spento? occhiaie? capelli sciupati? mancanza di energia? Sì, sì, sì e sì! E non ho nemmeno il tempo di mettere tutte quelle creme che secondo televisione e giornali dovrebbero regalarmi un aspetto così vitale!

Però questa frase, che ormai sento ripetere troppo spesso, mi ha fatto venire in mente una torta che mia mamma faceva sempre quando ero piccola: la Sbattuta. Più comunemente conosciuta come Torta allo Yogurt o anche Torta dei 7 Vasetti, a casa mia era stata rinominata Sbattuta da mia nonna, la cui pragmatica concezione di torta era appunto "sbattere insieme gli ingredienti e mettere il tutto in forno". E da qui le origini del detto "Che faccia sbattuta che hai!" :-)
Arrivata a casa nostra tramite una vicina di casa quando ero bambina, scritta su un fogliettino di carta sgualcito, questa ricetta era diventata il cavallo di battaglia, di compleanni, feste e domeniche, grazie alla sua semplicità, velocità di realizzazione e leggerezza. Ricordando quei bei momenti, quando mia mamma preparava la torta e io stavo seduta a tavola mentre lei mescolava gli ingredienti, guardandola come se stesse facendo una magia, mi sono sentita subito un po' più allegra e mi sono detta: "Altro che creme miracolose: per sentirmi subito meglio ci vuole una domenica pomeriggio rilassante, trascorsa a preparare e mangiare una Sbattuta!

Quindi ecco quello che ho fatto ieri pomeriggio. L'impasto è quello originale della Sbattuta, poi, per dare un po' di sfogo alla fantasia e soprattutto per accontentare il mio ragazzo, o aggiunto goccie e cioccolato e ho realizzato delle tortine monoporzione con una simpatica guarnitura.



TORTINE SBATTUTE
1 vasetto di yogurt
3 uova
2 vasetti di zucchero
2 vasetti di farina
2 vasetti di fecola
1 vasetto di olio di semi
1 bustina di lievito per dolci
1 bustina di vanillina
1 pizzico di sale
la scorza grattugiata di un limone
Per la Guarnitura
 goccie di cioccolato fondente
200g di cioccolato fondente
latte parzialmente scremato
Procedimento
Ovviamente... sbattere insieme tutti gli ingredienti! Informare a 180°C per 30 - 40 minuti. Per le tortine invece aggiungere all'impasto le goccie di cioccolato e distribuirlo in pirottini monoporzione. Far cuocere a 180°C per 20 minuti circa. Una volta fredde far sciogliere il cioccolato a bagnomaria con qualche cucchiaio di latte e guarnirle.


Tra i numerosi vantaggi di questo impasto, vorrei citare anche che non necessita di bilancia (che non c'è a casa del mio ragazzo) e che non necessita del robot da cucina nè di particolare attrezzatura (che non ci sono a casa del mio ragazzo... lo so, lo so, anche io non capisco come possa sopravvivere senza). Inoltre l'impasto si presta ad essere modificato con la fantasia in modo semplice e veloce: provate ad esempio ad aggiungere mele e cannella, oppure cacao per realizzare una torta marmorizzata. Insomma la Sbattuta è la madre di tutte le torte e dopo averla "rievocata" non ci rimarrò più male quando qualcuno mi dirà: " Ma che faccia da "Torta allo Yogurt "che hai!".

P.s. Mi sono resa conto che in effetti i vasetti sono 8 e non 7... ma allora perchè è detta anche Torta dei 7 Vasetti?

Con questa ricetta partecipo al contest Pasqua Lievitata ideato da About Food. Le tortine mi sembrano adatte alla gita fuoriporta di Pasquetta, che ne dite?

venerdì 17 febbraio 2012

Un Premio e un Risotto

È con grande gioia che posso annunciare di essere stata insignita del prestigioso premio… rullo di tamburi… The Versatile Blogger! Questo premio viene assegnato dai blogger ai blogger i cui articoli-post sono considerati interessanti. Devo ringraziare Veronica, che cura il bellissimo “Il Mestolo Magico”, per aver citato “In Cucina tra le Nuvole” tra i suoi blog preferiti e che suggerisce di seguire.
Dovete sapere che per molto tempo ho avuto in mente di scrivere di vita e di cucina, ma non mi ero mai ritagliata uno spazio per questo. Poco dopo aver cominciato ho parlato del  mio progetto a Veronica (che rispetto a me è una veterana del web) la quale mi ha detto una cosa molto bella: “ Hai fatto bene, curare il tuo blog è come una coccola che fai a te stessa.” Quando penso che sono troppo stanca o demotivata per scrivere, a causa dei problemi della vita di tutti i giorni, ricordo quello che mi ha detto Veronica e allora continuo a curare il mio piccolo sogno e ad accudire un po’ anche me, cosa che non sono tanto abituata a fare.
Quindi Grazie tante a Veronica per le sue parole e per il premio: sono un vero incoraggiamento per una blogger in erba!

Ma non è finita qui! Il premio "The Versatile Blogger" prevede anche che il vincitore segnali altri 15 blog degni di nota e, aimè, scriva 7 cose che riguardano la sua vita, per far conoscere qualcosa in più di sé. Aimè perché io sono una di quelle persone a cui se chiedono “dimmi qualcosa di te” si azzerano la salivazione e il vocabolario (eppure sono una chiacchierona). Di fronte a questo tipo di domanda vado in crisi, un po’ come quando ai colloqui di lavoro ti dicono “Ci parli dei suoi punti di forza” e nella mente compare solo un grandissimo “Bho?”, o come quando in discoteca si avvicina un tipo che ti chiede “ Ciao parlami di te” e l’unica risposta plausibile è “No!!!”.
Ad ogni modo, a parte gli scherzi, per fortuna davanti alla tastiera non devo rispondere a bruciapelo, e posso prendermi tutto il tempo per trovare argomrnti e parole adatte. Non saprete mai quanto tempo ci ho messo a scrivere 7 cose che riguardano la mia vita… 7 ore? 7 giorni? Non ve lo diro! J


1) Adoro cucinare. Quello che preferisco praparare sono in assoluto i dolci, poi vengono i rosotti. Mi piace girare il risotto mentre cuoce lentamente, mi rilassa: mi concentro su di lui e non penso a nient'altro.  Non vorrei mai una macchina che lo facesse al posto mio.

2) Sono una persona creativa, un vulcano di idee e di inventiva. La cucina mi piace anche perchè soddisfa questo lato del mio carattere. Ciò nonostante sono un ingegnere e svolgo un lavoro tecnico, ma non smetterò mai di sognare di aprire un piccolo localino dove non si potrà fare a meno di entrare, attirati dal profumo dei miei dolcetti appena sfornati.

3) Cucinare per me è un modo per dire ti amo, ti voglio bene. Mi piace farlo solo per gli altri, per me non preparo mai nulla che sia più elaborato di un minestrone o di una bistecca alla piastra... cosa direbbe Freud?

4) La mia seconda passione è il ballo. Dopo una disastrosa carriera da ballerina classica terminata tragicamente verso i 10 anni quando ero già più alta della maestra e avevo la grazia di un elefante, da non molto sono approdata al mondo delle danze caraibiche e faccio parte di un fantastico "corpo di ballo" tutto al femminile. Questa esperienza mi ha regalato tanto divertimento, maggiore sicurezza e soprattutto delle amicizie fenomenali!

5) Mi piace viaggiare e cercare, seppur nel breve periodo di una vacanza, di assaporare la vita vera dei luoghi che visito, mischiandomi tra la gente comune... anche per quanto riguarda il cibo. Non c'è viaggio che termini senza l'acquisto di un libro (possibilmente non "da turisti") di ricette tipiche.

6) Adoro i gatti, a casa dei miei genitori ci sono due adorabili micette. Io purtroppo ora non posso accudirne nessuno, vista la vita a dir poco movimentata che conduco, ma spero presto di poterne addotare uno... anzi due! Devono farsi compagnia no?!

7) Amo il mare, ci sono nata. Se sono sulla spiaggia che guardo l'orizzonte con il sole tiepido che mi scalda, sono in pace con me stessa e con il mondo. L'estate scorsa, grazie al mio ragazzo, ho anche scoperto il meraviglioso mondo subaqueo e ora non posso più farne a meno. 

Avevo detto che vado in crisi quando mi chiedono di parlare di me? Forse mi sono un po' sottovalutata... ora non riesco più a smettere! Ma non posso svelare tutto subito, se siete curiosi di scoprire altro di me e leggere nuove ed emozionanti avventure, per non parlare poi delle appetitose ricette, continuate a seguirmi. :-)
Veniamo ora ai 15 blog che seguo e che consiglio caldamente (oltre ovviamente "Il Mestolo Magico").

Il primo premio in assoluto va a "La Femme du Chef", una brillante e dolce neo mamma che propone ricette ricercate e originali insieme a spaccati di vita delicati e toccanti allo stesso tempo.

A seguire: Peperoni e Patate, La Cuochina Sopraffina, La Tana del Coniglio, About Food, GustosaMente, Il Gatto Goloso, Al Cibo Commestibile, Theobroma, Ritroviamoci in Cucina, Ricette Vagabonde, Pane Burro e Alici, Diario di Cucina, Fragole a Merenda, Una Pinguina in Cucina.

Ora, in onore al mio amore per i risotti di cui al punto 1 vi pronpongo questo.
 


RISOTTO AGLI ASPARAGI CON CRESCENZA E SCAGLIE DI PARMIGIANO
Ingredienti per 2 persone
1 scalogno
300g di asparagi
100g di crescenza
parmigiano
1 bicchiere di vino
brodo vegetale
Procedimento
Far appassire lo scalogno a fuoco lento con poco olio. Dopodichè unire gli asparagi tagliati a tocchetti. Quando saranno ben rosolati unire il riso facendolo tostare, poi bagnarlo con un bicchiere di vino bianco.
Dopo che il vino sarà sfumato, bagnare poco a poco il riso con il brodo vegetale. A cottura quasi ultimata incorporare la crescenza.
Servire molto caldo guarnendo il piatto con scaglie di parmigliano.

mercoledì 8 febbraio 2012

Un fine settimana dal sapore Scandinavo


Durante il fine settimana del gran freddo e delle straordinarie nevicate, ero a Bologna a casa del mio fidanzato. È stato davvero strano vedere così tanta neve in città. Ho sempre associato la neve alla montagna, ai piccoli paesini, alle baite in legno, al camino acceso e alla polenta. Invece mi sono trovata a vivere un’esperienza completamente nuova. Certo, a Milano, dove abito, la neve l’ho vista tante volte, ma mi ha sempre dato l'impressione di essere come lo zucchero a velo sulla torta, un spruzzatina insomma, e anche quest’anno non ci siamo certo trovati sommersi. A Bologna però, ne è scesa davvero tanta, così tanta da coprire completamente auto, biciclette, piante e qualche malcapitato passante e che non si è sbrigato a tornate a casa. Altro che zucchero a velo! L'effetto in questo caso era quello della panna montata sulle fragole, come nelle coppe di quei ristoranti dove di fragole ne mettono ben poche e ci si dispera nel cercarle! Ad ogni modo la neve ha creato un’atmosfera quasi irreale, silenziosa, ovattata. Molti hanno preferito restare in casa, ma chi è uscito ha potuto godere di una città incantata.

Sabato, quando mi sono svegliata, ho tirato su la tapparella della camera da letto e poi mi sono subito ributtata sotto le coperte al caldo, per ammirare i grossi fiocchi bianchi che cadevano abbondantemente dal cielo. Dalla strada non proveniva alcun rumore, e stare lì a guardare quello spettacolo mi ha regalato un meraviglioso senso di tranquillità. Quando con il mio fidanzato abbiamo trovato la forza di alzarci, abbiamo fatto un’abbondante colazione e ci siamo preparati per affrontare una giornata all'insegna dell'avventura: abbigliamento da sci al completo, con tanto di sotto guanti e calzettoni termici, scarponi, cappellino e cappuccio. Cari paurosi e freddolosi, non sapete cosa vi siete persi. I monumenti e i palazzi storici coperti di neve e le fontane ghiacciate emanavano un fascino scandinavo, le silenziose strade porticate completamente bianche invitavano a volare con la fantasia in un non ben definito passato.


Ma il bello deve ancora venire. Abbiamo dato libero sfogo al giapponese che c’è in noi, fotografando qualsiasi cosa ci incuriosisse e, ovviamente, siamo tornati bambini (anche se devo dire che tutti i bambini che abbiamo incontrato non erano entusiasti e “su di giri” come noi). Abbiamo fatto nell’ordine: un grandissimo e fantastico pupazzo di neve, una battaglia all’ultimo sangue a palle di neve, astuti inganni per far cadere l’altro in enormi cumuli di neve, lo scivolo su quella che era la scalinata di un parco ora coperta di neve, scriteriati salti nella neve. Ho forse ripetuto qualche volta la parola neve? "Sì! Neve, neve, neve! Evviva!": era quello che pensavo in quei momenti. Ovviamente non ci siamo fatti mancare la distruzione della neve accumulata sui muretti ed un mal riuscito tentativo di farla crollare da un alberello. In due parole: giornata fantastica! A mio parere non c'è niente di più appagante che poter abbandonarsi a vivere con lo stupore, l'entusiasmo e la spontaneità che solo i bambini possono avere. E nascosta dietro una montagna di neve, per qualche ora, ci  sono riuscita.

La sera, dopo tutta questa attività, siamo tornati a casa con un gran appetito, e, vista l'atmosfera, ci siamo dedicati a preparare una ricetta il cui sapore ci ricordasse un po' il nord Europa.



CRESPELLE CON SALMONE E PORRI

Ingredienti per 12 Crespelle
3 uova
1/2 l di latte
250g di farina
40g di burro
1 pizzico di sale
Ingredienti per la Besciamella

100g di burro
100gdi farina
1 l di latte
noce moscata
Ingredienti per il Ripieno e per la Gratinatura

300g di salmone fesco
5 porri
ricotta stagionata grattugiata
sale

Procedimento

Preparare la pastella delle crespelle mescolando le uova sbattute con il latte, la farina setacciata, il sale e il burro sciolto. La pastella non dovrà presentare alcun grumo e dovrà essere fatta riposare in frigo per almeno mezz'ora.
In una padella calda far appassire i porri tagliati a dischi sottili con poco olio e un bicchiere d'acqua. Poi aggiungere il salmone tagliato a tocchetti e salare.
Preparare la besciamella facendo prima sciogliere il burro, aggiungere gradualmente la farina formando un composto omogeneo. A questo punto incorporare a poco a poco il latte sempre mescolando. Aggiungere un pizzico di noce moscata. Far bollire la besciamella sempre mescolando fino a che raggiungerà la densità desiderata.

Preparare le crespelle in una padella antiaderente, farcirle con besciamella, porri e salmone e disporle in una teglia. Cospargere con ricotta stagionata grattugiata e far cuocere in forno a 200 °C per 15 minuti.




Devo confessare che la preparazione della besciamella non è merito mio. Infatti ho l'onore di essere fidanzata con il Maestro della Besciamella, che è stato insignito di questa ufficiale onorificienza dall'Accademia Mondiale della Besciamella. C'è chi è fidanzata con uno che sul bigliettino da visita mette Ph.D. o M.Sc., vantatevi poco ragazze, perchè io sono fidanzata con l'unico, il solo e l'inimitabile Maestro della Besciamella! La controindicazione è che, quando serve la besciamella, è scontato che la prepari lui, quindi non mi esercito e non potrò mai raggiungere i suoi eccelsi livelli... d'altra parte non si può eccellere in ogni campo ;-)

Ringrazio il Maestro della Besciamella per avermi permesso di divulgare la sua ricetta segreta.

Con questa ricetta partecipo al concorso Le Crespelle ideato da About Food.